Il concetto di restauro, specialmente per quanto riguarda le opere di pittura, scultura e architettura, si è venuto via via precisando, mentre le tecniche si sono affinate, sia con il ritrovamento di antiche tecniche di lavorazione, sia con l’ausilio dei più moderni e sofisticati apparecchi scientifici. Lo stesso scrupolo e le stesse metodologie dovrebbero essere applicate anche al restauro dei mobili antichi, nei quali molto spesso si è proceduto e si procede con scarsa cognizione e con poco rispetto per l’integrità dell’oggetto e del suo valore storico-artistico, soprattutto quando il restauro viene svolto privatamente e senza consigli qualificati, spesso con risultati molto discutibili se non addirittura danneggiando in modo irreparabile il mobile ed diminuendo in modo sensibile il suo valore. L’arte applicata al mobile, anche se eseguita da bravi ebanisti, è considerata spesso come un’arte minore e di poco valore economico e artistico, forse perché il legno è considerato un materiale povero e non pregiato come le pietre dure e i metalli preziosi. Di conseguenza anche il lavoro di restauro viene percepito da molti come un lavoro di semplice esecuzione che si può realizzare con un po’ di pratica di falegnameria o semplicemente avendo letto un libro sul tema. Per questo spesso si vedono restauri eseguiti con legni e materiali inadeguati e con rifacimenti inappropriati allo stile del mobile. Il restauro di un mobile antico va inteso come un intervento di ripristino di uno stato preesistente, accettando i segni e le tracce lasciate dal tempo, ed una operazione di rimozione delle cause di logorio e di distruzione. Un mobile vecchio di secoli spesso ha subito diversi interventi di restauro; se questi non fossero stati ben eseguiti si possono rimuovere e rieseguire con materiali omogenei a quelli del mobile e con tecniche pertinenti all’epoca e allo stile.
Il legno è una materia viva, piuttosto deperibile in particolari condizioni di calore e umidità; anche se vecchio di secoli il legno risente delle variazioni climatiche. L’eccesso di umidità lo fa dilatare mentre un clima troppo secco lo fa ritirare, fendere o spaccare; l’esposizione diretta ai raggi del sole lo schiarisce. Il legno è facilmente attaccabile da parassiti, sia vegetali (muffe) che animali (tarli) specialmente in un ambiente buio e caldo-umido.
Quanto agli altri materiali impiegati nella costruzione del mobile (colle, ferramenta, gesso, bolo, foglia d’oro, cere e vernici), anch’essi sono soggetti a deperimento e trasformazione in relazione all’ambiente in cui sono stati per anni se non per secoli. Di tutto questo deve tener conto un buon restauratore nello svolgere il suo lavoro ed usare tecniche di costruzione in uso all’epoca a cui risale il mobile e, se possibile, utilizzare legno antico per le parti mancanti.
La laccatura è una tecnica di restauro del legno utilizzata per invecchiare o modernizzare i mobili.
La vernice può coprire e nascondere le venature del legno, oppure colorarle (come avviene nello stile provenzale). Il servizio di verniciatura si può applicare sia su mobili vecchi che nuovi, realizzati in legno massello, MDF, truciolare, tamburato, anche se rivestiti in melaminico o già precedentemente laccati.
Stile classico, moderno, contemporaneo o shabby chic.
Cercate un parere professionale per rinnovare la vostra cucina in stile provenzale, dare nuova luce e colore a un vecchio armadio o restaurare porte e infissi? Dipende dall’effetto che volete ottenere sul vostro mobile, dal tipo di legno, e se il mobile è già verniciato oppure si tratta di legno vergine. A seconda delle condizioni del mobile, e del risultato finale che si vuole ottenere, sapremoconsigliarvi la soluzione migliore e utilizzare le tecniche e le vernici idonee.